La settimana scorsa ho fatto un piccolo lavoretto per l'università, che gentilmente mi ha dato in cambio 30 € per un'ora di impegno scarso.
Mi hanno però avvisato che se non sono in possesso di un carta magica (la verokortti, carta delle tasse) ne dovranno detrarre il 60% per darlo allo Stato finlandese. Ora, qual lavoro l'avrei fatto pure gratis, ma regalare 20€ mi sembra uno spreco, così decido di procurarmi questa verokortti. Recarmi all'ufficio e fare la fila mi è costato già più del tempo dello stesso lavoro, ma quel che davvero mi secca è che non è bastata un'ora e un quarto di fila fatta oggi. Infatti al Verotoimisto (ufficio delle tasse) mi hanno detto che devo ottenere prima l'Henkilönumero, ovvero il numero di sicurezza sociale (cioè la roba che espleta la stessa funzione del codice fiscale italiano e del tatuaggio di Auschwitz). Sono dunque andato in un altro ufficio, dove mi hanno rincoglionito a furia di moduli e mi hanno pregato, dal momento che ho fatto richiesta per questo numero, di avvisarli quando lascerò la Finlandia.
Prima di poter vedere i miei trenta euri dovrò ritornare all'ufficio dell'Henkilönumero per consegnare il documento che prova che mi sono registrato alla stazione di polizia (cosetta che all'epoca costò 60€, e che non esiste in nessun altro paese UE) quindi tornare al verotoimisto, poi all'ufficio che mi vorrebbe pagare. In tutto altre due orette dovrò spenderle.
Certo, sono in un paese civile, tutti sono cordiali e ci si mette anche poco ad aspettare. In Italia, se verrà introdotto secondo gli auspici di Veltroni, il meraviglioso welfare state nordico, a quest'ora sarei probabilmente barricato in un ufficio pubblico e starei contrattando con la polizia il rilascio di qualche ostaggio. Ma per fortuna non è così e là mi avrebbero pagato in nero, as usual.
P.S. Mi rendo conto che sto criticando lo stesso sistema che mi permette di pagare il pasto in mensa il ridicolo prezzo di 2.35 € (kaks-kolme-viiis) . Quindi voglio qui pubblicamente ringraziare il contribuente finlandese che ogni giorno lavora affinché io possa mangiare al di sotto del prezzo di mercato, che potrei anche permettermi. Io non darò mai nulla a questo paese e, come ringraziamento, ne sputtano le avanzate istituzioni sul mio sito web.
Mi hanno però avvisato che se non sono in possesso di un carta magica (la verokortti, carta delle tasse) ne dovranno detrarre il 60% per darlo allo Stato finlandese. Ora, qual lavoro l'avrei fatto pure gratis, ma regalare 20€ mi sembra uno spreco, così decido di procurarmi questa verokortti. Recarmi all'ufficio e fare la fila mi è costato già più del tempo dello stesso lavoro, ma quel che davvero mi secca è che non è bastata un'ora e un quarto di fila fatta oggi. Infatti al Verotoimisto (ufficio delle tasse) mi hanno detto che devo ottenere prima l'Henkilönumero, ovvero il numero di sicurezza sociale (cioè la roba che espleta la stessa funzione del codice fiscale italiano e del tatuaggio di Auschwitz). Sono dunque andato in un altro ufficio, dove mi hanno rincoglionito a furia di moduli e mi hanno pregato, dal momento che ho fatto richiesta per questo numero, di avvisarli quando lascerò la Finlandia.
Prima di poter vedere i miei trenta euri dovrò ritornare all'ufficio dell'Henkilönumero per consegnare il documento che prova che mi sono registrato alla stazione di polizia (cosetta che all'epoca costò 60€, e che non esiste in nessun altro paese UE) quindi tornare al verotoimisto, poi all'ufficio che mi vorrebbe pagare. In tutto altre due orette dovrò spenderle.
Certo, sono in un paese civile, tutti sono cordiali e ci si mette anche poco ad aspettare. In Italia, se verrà introdotto secondo gli auspici di Veltroni, il meraviglioso welfare state nordico, a quest'ora sarei probabilmente barricato in un ufficio pubblico e starei contrattando con la polizia il rilascio di qualche ostaggio. Ma per fortuna non è così e là mi avrebbero pagato in nero, as usual.
P.S. Mi rendo conto che sto criticando lo stesso sistema che mi permette di pagare il pasto in mensa il ridicolo prezzo di 2.35 € (kaks-kolme-viiis) . Quindi voglio qui pubblicamente ringraziare il contribuente finlandese che ogni giorno lavora affinché io possa mangiare al di sotto del prezzo di mercato, che potrei anche permettermi. Io non darò mai nulla a questo paese e, come ringraziamento, ne sputtano le avanzate istituzioni sul mio sito web.
5 commenti:
e tutti si chiedono ... ma che lavoretto hai fatto per l'università???
Io mi chiedo chi è Gino Bevilacqua :)
L'arcano è facilmente svelabile: ho registrato qualche testo per gli esercizi/esami di ascolto (lingua italiana, naturalmente).
Cioè in una settimana hai fatto quello che ti è stato chiesto e sei stato anche pagato? Azz, io per una "lavoretto" di 2 mesi con l'università ho dovuto aspettare 2 anni per prendere i 600,00 pattuiti
e magari me li avessero dati in nero.
Non sono ancora stato pagato, inoltre ho perso il visto della polizia e se mi chiedono altri soldi per rifarlo dovrò dire addio ai 30€.
Comunque alla mia università i professori pagavano per lavoretti ridicoli (brevi traduzioni, montaggio di video) in nero e in cash.
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