venerdì 8 febbraio 2008

L'albergo delle libertà

Per svariati mesi mi sono trovato a prendere per il culo gli illusi che votano PD (o chi per esso) convinti di fare gli interessi della ggente. In realtà fanno gli interessi del gruppo Unicredit, delle Coop e della Goldman Sachs, e più marginalmente del pubblico impiego, ma questa è un'altra storia.
Oltre a ciò, li canzonavo, moderatamente, per Mastella, come fanno molti altri, del resto.
Poi a me piace Mastella, voglio dire, lo trovo utile. Svela, compiendoli alla luce del sole, i meccanismi che sostengono al potere gran parte dei politici, persino quelli "seeeeriii". Con la differenza, non da poco, che Mastella aiuta dei poveracci; la gente più in alto, "seeeriaaa", i banchieri.
Proprio per questa sua visibilità, talvolta arrogante, il guardiasigilli è diventato il simbolo del malaffare, dell'inciucismo, della Casta (pur non essendone ai vertici). Insomma di tutto quello che la politica è, e che, a sentire i seeriii, bisognerebbe evitare. È anche il simbolo del voltagabbanismo italiota: lo ricordiamo di là, poi di qua, poi di nuovo di là (e sempre nel "grande centro"). Così quando, ancora una volta, ha messo in crisi la sua maggioranza ho pensato che fosse davvero spacciato. Chi vuoi che se lo ripigli, ho pensato. Come se non bastasse, è odiato dal 99% degli italiani eccetto, per l'appunto, quell'1% che lo vota dietro congruo compenso.
Peccato che pochi istanti dopo la caduta del governo il senatore Guzzanti scrivesse:
"Dini sa che può tornare a casa nel centro destra, idem Mastella, noi siamo affettuosi e generosi, la politica non ha memoria, non conosce vendette, ha un suo tempo e ritmo e si deve soltanto pensare a dare agli italiani un governo che riprenda l’Italia che sta affondando, che cola a picco e la rimetta in linea di galleggiamento, la faccia ripartire."
La politica non avrà memoria, ma gli elettori? Si dimenticheranno di come Mastella ha ricattato le coalizioni che lo ospitavano? Di come ha fatto pesare i voti di pochi beneventani per diventare ministro della giustizia? Delle politiche clientelari? Del fatto che è divenuto il simbolo, a ragione, del parassitismo statale e meridionalista?.
Non solo, sembra che, con la sua solita umiltà, il senatore abbia già prenotato il ministero della giustizia in un futuro esecutivo, sostiene che gli è dovuto.
Giova ricordare agli elettori di centrodestra che, se domani verrà formalizzata l'adesione dell'Udeur alla "coalizione", essi contribuiranno ad eleggere Mastella. Si tratta di scegliere cosa si vuole veramente: se cambiare il sistema o soltanto i poltronari (non tutti in questo caso).

P.S. Dimenticavo: ora anche l'Udeur è "liberale e federalista". Il che la dice lunga su come siano messi liberalismo e federalismo in questo paese.

3 commenti:

InVisigoth ha detto...

io credo che molti elettori anche manchino di memoria...

Bel titolo, anche se io lo avrei messo come "Il bordello delle Libertà". Ma io sono più trash...

Orso von Hobantal ha detto...

Più che altro se la fanno mancare, altrimenti chi vuoi che vada a votare...

L'ultima volta io mi sono turato anche lo sfintere rettale, ormai ho finito i fori...
(era per dimostrare che so essere thrash q. b.)

InVisigoth ha detto...

touché! :-D