martedì 5 febbraio 2008

Civiltà bancaria

La Finlandia è un paese civile. Lo sanno tutti. Sono forse in meno a sapere che si può essere civili oltre il limite del ridicolo. Domenica ho un visto un tizio che è andato a recuperare il prodotto organico del suo cane sotto 60 cm di neve, praticamente nel bosco e fuori da qualsiasi area abitata. A momenti,oltre al suo terrier avrebbe avuto bisogno di un sanbernardo che lo aiutasse nell'identificazione. Dopo aver individuato il misfatto lo ha infilato nell'apposito sacchettino (credo e spero biodegradabile) e lo ha gettato nel rifiuto umido.
Questo è senza dubbio un comportamento civile. Ma anche da pirla.
C'è poi da chiedersi se essere bancacentrici sia un'indice di civiltà. Qui tutto si fa tramite banca. Questi istituti non sono come quelli italiani, piccoli anfratti dove trovi due sportelli, un impiegato ed uno fermo in coda. E' più tipo un luogo di incontro, una chiesa. La gente ci va per fare quattro chiacchere. Ci sono questi saloni immensi con un mucchio di posti a sedere. Nelle ore di punta arrivi ad avere 50 persone davanti, ma ci sono molti impiegati e si fa tutto velocemente (leggi mezz'ora, sempre troppo). Che cavolo vanno a fare i finlandesi in banca? Non lo so, nel mio piccolo ci vado per pagare. Per pagare cosa? Tutto quello che non si compra in negozio. L'apice è stato quando un'associazione aveva organizzato una cena tipica per Natale. Il prezzo (sei euro) era invitante. Bisognava versare il denaro sul contocorrente. Se hai un conto in banca l'operazione è gratuita altrimenti sono cinque euro. Così la cena mi è passata da 5 ad 11 euro. In quell'occasione ho aperto un conto in banca, ora vuoto. Adesso mi ci reco per pagare l'affitto una volta al mese, e tanti saluti ai cinque euro. Anche ieri ho eseguito questa operazione, ormai di routine. Ho compilato il modulo (in finlandese e in svedese) e mi sono recato dopo quaranta minuti di fila allo sportello. L'impiegata mi chiede se voglio pagare tramite contanti. Li prende in mano e li guarda schizzinosa. A questo punto mi chiede il passaporto. Io le dico che con me ho solamente la carta di identità e gliela porgo. Dopo averla esaminata dieci minuti e fatto un paio di telefonate, decide che posso pagare, prendendosi nota di tutti i miei dati.
Ora, all'ente che mi affitta l'appartamento, che frega di tutto ciò? L'importante è che gli arrivino i soldi giusti, semmai se la vede con me. C'era davvero bisogno del controllo aereoportuale? Ma soprattutto, transazioni del genere non dovrebbero/potrebbero essere anonime?
Niente di importante, questo è un paese civile.

9 commenti:

H.I.M. ha detto...

Mai stato in Finlandia, ma negli altri paesi scandinavi si e suppongo le cose siano più o meno simili. Sono i classici posti che piacciono a liberals e radical chic. In verità piacciono anche a me, per la natura e la storia però e non certo per il senso civico degli abitanti che preferivo "barbari".
Il suddetto frociume invece, che non a caso impazzisce anche "per i treni sempre in orario di Tokyo", è fascista inside e sbrodola tutto nell'applicarsi con zelo alla rigida disciplina della prassi burocratica ed eco-enthusiast.

Orso von Hobantal ha detto...

Non l'ho scritto nel post per non appesantirlo, ma è un aneddoto che merita. Una sera vado in un locale a vedere musica dal vivo. Com'è norma prima di entrare bisogna consegnare la propria giacca o cappotto al tizio incaricato. Procedura che ovviamente odio perché voglio tenermi tutti i miei effetti personali a portata di mano, e per questo mi servono delle tasche capienti. Comunque, il posto era davvero angusto, l'entrata consisteva in una scala che scendeva al seminterrato, nello stesso spazio dovevano starci tutti i cappotti. Eravamo più o meno cinquanta in fila, ad un certo punto gli appendini in fondo si riempiono ed il tizio comincia ad utilizzare quelli di fianco alla scala.
La procedura era la seguente: prima gli si dava i soldi, poi lui saliva le scale, appendeva la giacca, poi tornava giù a dare il numero. Molto civilmente, la gente ferma a sulla scala si dispone in fila indiana per agevolare il passaggio. Ma il tizio era più lento e tardo di un impiegato delle poste e per entrare ho impiegato più mezz'ora. Senza contare che ad un certo punto se ne è pure andato, senza che nessuno si lamentasse e/o cercasse di entrare senza pagare.
Ho rimpianto di non essere a Napoli.

H.I.M. ha detto...

Ma infatti, si tende a confondere efficienza e precisione (concetti già di per sé vaghi) con l'assoluta mancanza di elasticità mentale.
Pensa che 4 anni fa ho fatto un lavoro per dei locali pubblici del gruppo Ferrero in Germania. Si trattava di una catena di snack-bar in cui tutto ciò che viene servito è a base di Nutella. Nutelleria si chiama, infatti la catena. Ebbene, alla presentazione di alcuni supporti di comunicazione al direttore mktg della divisione crucca, ci è stato detto di limitare e se possibile evitare l'uso del marrone, perché nella coscienza (sporca evidentemente) dei tedeschi, quel colore evoca le camicie brune hitleriane. Che peste li colga!

Orso von Hobantal ha detto...

Sì, in effetti non l'ho mai vista sta grande superiorità scandinava (e tedesca, la Germania è veramente un paese mediocre) predicata più a casa nostra che altro. La piccola soddisfazione è vedere "l'avanzato welfare state svedese" crollare sotto il peso di migliaia di immigrati equo solidali :).

Paxtibi ha detto...

Beccatevi questa:

http://tinyurl.com/2b934e

°____°

H.I.M. ha detto...

Si dovrebbe chiedere agli amici krukkenstein se hanno in programma anche un dizionario emendato dei termini comunisti in uso ai tempi della DDR.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

In ogni caso, non so se sei stato in banca ultimamente in Italia ma, la prima volta che ti presenti allo sportello, per ogni operazione devi non solo presentare la carta d'identità ma consegnargliela insieme con il tuo codice fiscale in modo da essere registrato. Poi, se vuoi, puoi pagare il tuo bonifico.
Indubbiamente, inoltre, i finlandesi sarebbero meglio barbari che civili. Mi immagino i pavimenti di queste capienti banche sporchi di sangue mentre le continue (e simpatiche) risse decidono chi è arrivato prima allo sportello. Ma sopratutto, da giurista, vuoi mettere una buona e vecchia ordalia! Non c'è paragone con i nostri noiosi processi!
Tra l'altro dare del frocio a chi apprezza i treni che arrivano in orario è uno degli insulti più creativi che abbia mai visto sull'intera rete.

Orso von Hobantal ha detto...

In Italia qualsiasi pagamento del genere lo farei di persona, al limite in posta :).

Non volevo criticare la prassi delle banche finlandesi, ma la centralità che esse hanno nella vita di ogni giorno. Qui senza il conto in banca non puoi manco pisciare. Sarà così anche in Italia? Beh, non ne sarò felice.

L'insulto in questione non è solo creativo ma anche stimolante... non fa male rifletterci sopra.
P.S. Anch'ïo apprezzo i treni in orario :P