lunedì 18 febbraio 2008

Kosovo: the day after

Affronterò la questione dell'indipendenza kosovara in maniera un po' atipica, partendo dalle reazioni che essa ha suscitato.
Banalmente le reazioni a questo evento si possono ridurre a due: quelle positive e quelle negative.
Su quelle positive non c'è molto da dire: blogger, forumisti, politici e giornalisti (pochissimi) si sono detti lieti per l'applicazione del principio di autodeterminazione dei popoli. Questa reazione è preponderante nel mondo moderato e liberale.
Quelle negative, decisamente più numerose, si possono dividere in tre categorie:
a) Non esiste nessuna cosa come autodeterminazione e diritto alla secessione, è stato un evento inutile e/o dannoso perché complica lo scenario internazionale.
b) Benché si riconosca il diritto all'autodeterminazione, in questo caso specifico è controproducente perché porterà alla nascita di uno Stato meno rispettoso delle minoranze retto da una cricca criminale (o simili)
c) Il Kosovo è una terra serba e cristiana popolata a tradimento, con l'aiuto di potenze straniere, dagli albanesi, si tratta di un furto e non può avere alcun diritto all'indipendenza.

La versione a) mi sembra quella più propugnata dalla stampa e dagli intellettuali di professione. E' il sostrato dell'editoriale di Magris, e di molti altri interventi come quello di Merek apparso su La Stampa di oggi. Certo nessuno di questi afferma candidamente di essere contrari ai principi di autodeterminazione e democrazia, ma questi ultimi devono essere subordinati all'interesse globale, a quanto suona ridicolo il nome della nuova nazione, a quello che pensa l'Onu: in poche parole, a quello che passa per la loro testa.
La versione b) è molto popolare tra chi tenta un'analisi un po' più approfondita ed è stata fatta propria anche da molte voci liberali. Sicuramente il governo dell'Uck non sarà un granché anche se è possibile che non ci saranno ulteriori violenze. Ma se l'indipendenza è un diritto lo deve essere sempre, non a turni alterni. La cosa perde un po' di credibilità detta dai convinti sostenitori della democrazia, quelli che si sono emozionati con l'immagine della donna con l'hijab e le dite d'inchiostro sporche, perché il governo kosovaro è stato eletto democraticamente e alle regole democratiche dovrà sottostare. Il fatto che sia composto da delinquenti è un tratto comune a molti altri paesi, qui solo più marcato.
L'opinione c) è molto sostenuta nei circuiti di destra e antimusulmani in genere. Sarebbe un forte argomento se avessi la certezza che fosse vero. Ma anche se non lo fosse, che si fa? Un'altra pulizia etnica? Oppure si resta uniti, così "l'invasione" si propagherà anche all'interno della Serbia?
Capisco che gli albanesi, per diverse ragioni, non stiano simpaticissimi, ma questo non rende un processo di indipendenza "diverso".
Dall'altra parte, giova ricordare, abbiamo i serbi e i russi, i cui "dirigenti" credono di avere il diritto di fare il buono ed il cattivo tempo sulla terra degli altri.
Il mio parere è che l'indipendenza kosovara sia una buona notizia, specie con l'aria che tira, ma che non vada presa come esempio per gli altri movimenti indipendentisti. Purtroppo la pessima reputazione dei kosovare rischia di screditarli nel futuro prossimo venturo.
A breve, però toccherà a popoli intimamente europei e occidentali: catalani, scozzesi, fiamminghi e valloni. Inutile dire che costoro si sogneranno l'appoggio dell'Unione Europea e forse persino degli Stati Uniti. Questi ultimi avevano un conto da regolare con la Serbia, considerata, forse non a torto, quasi uno stato canaglia e pertanto la solidarietà al Kosovo sa tanto di regolamento di conti, senza contare la possibilità di testare il nuovo esercito europea nuovo di zecca chiavi in mano. Un movimento di popolo che si metta contro i giganti europei (come ad esempio la Spagna, che annusando l'aria non intende riconoscere l'indipendenza), invece, non avrà il beneplacito di Strasburgo, anzi ne sarà ferociemente osteggiato.
Quanto agli Stati Uniti, sarà l'influenza di Ron Paul, ma dire che hanno perso una buona occasione di rimanere neutrali. Non vorrei che fra qualche anno saltasse fuori che in Kosovo ci sono campi di addestramento di Al Qaida.

Anche: Invisigoth, Phastidio, Marco Cavallotti

15 commenti:

InVisigoth ha detto...

il tempo dirà se la cosa è stata "buona e giusta".

Personalmente (come risulta evidente dal mio post), rigetto ogni opinione contraria all'indipendenza di questa regione (ed è facile anche confutarle, in quanto come hai detto si basano su questioni ideologiche e/o protorazziste che implodono da sè... Ad esempio, alle prime righe del post di Phastidio basterebbe replicare che seguendo il suo ragionamento bisognerebbe cacciare dalla UE non solo Sicilia, Campania, Calabria e Puglia, ma anche Regno Unito ed Olanda, centrali direttive del contrabbando europeo. Cazzate).

Circa gli Stati Uniti, contraddicendo un po' il mio isolazionismo (purtroppo i principi si scontrano con la realtà e devono adeguarsi), la terribile opzione che paventi nell'ultimo capoverso potrebbe essere evitato non commettendo l'errore che da cinquant'anni gli USA commettono in politica estera: abbandonare il campo dopo aver vinto la battaglia (Vietnam a parte). Sulle case kosovare sventolano centinaia di bandiere a stelle e strisce. Qualche aiuto economico e qualche investimento potrebbero evitare la conversione di queste in bandiere verdi con caratteri astrusi. Alla lunga, investire oggi è sicuramente meno oneroso.
Le scuole e le infrastrutture in Afghanistan dopo aver cacciato i sovietici forse avrebbero evitato i talebani.

Per il resto, è vero come precedente "di modo" ha poco valore per le altre minoranze autonomista, ma come precedente giuridico ed ideale (visti anche i numerosi riconoscimenti che il Kosovo ha avuto o avrà a livello internazionale) è senza dubbio rivoluzionario.

Anonimo ha detto...

catalani, scozzesi, fiamminghi e valloni ... per Dio!!! ti sei dimenticato dei Sudtirolesi ...

http://www.clipfish.de/player.php?videoid=MjU3NDMyfDQ3NDk3MA%3D%3D

Orso von Hobantal ha detto...

Mi ricorderò dei sudtirolesi quando manderanno dove si merita la cosca di Siegfrid Brunchenkatzenwalder e smetteranno di ciucciare allegramente i soldi dei Veneti e dei Lombardi.
Da decenni che non si sente parlare di indipendenza da quelle parti: venduti a Roma.

Orso von Hobantal ha detto...

Ah, il video è bellissimo...

Orso von Hobantal ha detto...

Per invisigoth: sono un bpo' scettico quando vedo bandiere americane il giorno dell'indipendenza, magari sono paranoie senza fondamento... comunque le trovo fuori luogo.

Anonimo ha detto...

Esiste anche una 4 opzione che sposo in pieno.
che e' quella tempistica. E' stato fatto un errore madornale per quanto riguarda i tempi e le priorita'. Prima si doveva far entrare la Serbia in toto in UE, poi si parlava di indipendenza.

E comunque c'e' un punto fondamentale di cui nessuno parla: la componetne geostrategica.
Si parla sempre di autodeterminaione dei popoli ma inquesto caso gli unici interessati a questo sono gli stessi kosovari. Per tutti gli altri attori, vedi europei, americani, russi ecc, e' solo una questioen di confini di influenza.
Per l'UE e il blocco atlantico prendere il kosovo significa fare uno sgarro alla Russia. Dal Kosovo attraverso Turchia, Grecia, Macedonia ecc passeranno le future rotte di gas e combustibili.

Unknown ha detto...

"Da decenni che non si sente parlare di indipendenza da quelle parti: venduti a Roma."

Infatti:
http://www.stol.it/nachrichten/artikel.asp?KatId=fa&ArtId=109444&SID=9121021717402682106

In poche parole ribadisce che il Sud Tirolo non seguirà l'esempio kosovaro, nè cercherà di raggiungere l'indipendenza in altro modo, almeno fino quando i vantaggi derivanti dall'autonomia non rimangono tali...

Per quanto riguarda il Kosovo spero solo per loro che non utilizzino questo schifo come bandiera:
http://en.wikipedia.org/wiki/Image:Flag_proposal_Kosovo_2008.svg

Orso von Hobantal ha detto...

>Fabristol: mi ricordo il tuo post, ti ho infilato (forse errando) al punto b). Il fatto è che se uso il ragionamento in termini di diritti, rischiandone le conseguenze, non posso piegarmi all'utilità momentanea delle altre potenze. Non sono un realista (nel senso di Kissinger). Mi risulta che che la Serbia è ancora lontana dall'integrazione con l'UE (e probabilmente io sarei contrario al suo ingresso, come lo sono stato all'epoca della Romania).

>Matthias: vuoi dirmi che il dipendente pubblico più pagato al mondo ha detto anche "almeno fino quando i vantaggi derivanti dall'autonomia non rimangono tali..." oppure è una tua conclusione. Spero che valga la seconda perché se ha una faccia tosta del genere dovrà iniziare a pregare di non attraversare mai la strada mentre sono al volante.

Per quanto riguarda la bandiera: l'ho vista stamattina ed è uno schifo. Come per le altre "ispirate" alla bandiera ONU (Somalia e Cipro) porterà una sfiga terribile, ma credo che la cambieranno in fretta come suggerisce l'amico del video che ho linkato...

Unknown ha detto...

vale la seconda però il senso è quello. La SVP in origine ha conquistato la popolazione ladina e tedesca con il diritto all'autodeterminazione come argomento principale, per poi abbondarlo e addirittura rinnegarlo apertamente varie volte (come in questo caso) appena hanno capito quanto più comoda sia la situazione attuale.
Con un Sud Tirolo veramente indipendente forse inizieremmo (noi sudtirolesi) a svegliarci

Anonimo ha detto...

Fanculo .. fino a quando noi sudtirolesi potremmo sfondare cabine telefoniche, spaccare vasi e statue, profanare cimiteri a spese di voi terroni – ovvero coloro che abitano sotto Salorno – sarà nostro obbligo e piacere farlo

Unknown ha detto...

Su questo non posso non darti ragione. Il teppismo è una nobile arte che non può precipitare nell'oblio.
Fanculo a balconi, sgabelli, vasi, specchietti e affini!!!

InVisigoth ha detto...

alla fine forse un po' fuori luogo le bandiere USA lo sono... Ma se il Veneto proclamasse l'indipendenza con il beneplacito degli USA, non ne mettereste nemmeno una? :-)

InVisigoth ha detto...

visto che ultimamente ti sei occupato della deriva ultraliberale della Gran Bretagna, ti segnalo questo:

http://www.corriere.it/sport/08_febbraio_10/cio_inglese_pechino_372fd362-d807-11dc-ad39-0003ba99c667.shtml

Te ne copio incollo due volte la seconda parte, visto che qualche volta la piattaforma taglia la parte finale dei link:

_pechino_372fd362-d807-11dc-ad39-0003ba99c667.shtml

Orso von Hobantal ha detto...

Magari sì, se sono gli unici a farlo... :)
Per quanto riguarda il bavaglio di sua maestà, ne avevo letto, però non l'ho trovato così scandaloso. Sono raccomandazioni di buon senso, in fondo. L'errore ben più grosso l'ha fatto il CIO continuando la tradizione, da Berlino 36 in poi, di osannare il regime del momento.

Anonimo ha detto...

La Russia sono anni che rompe le scatole con tutte le canaglie del mondo, un po' se lo merita. Magari con un po' di frizioni contrapposte si arriva ad un compromesso su vari teatri...

LF