domenica 9 dicembre 2007

In nome dell'ammore (sul decreto sicurezza, con sorpesa)

Esempio da manuale di come limitare la libertà dei sudditi: si prende un superstato come l'Unione Europea e si indice una Conferenza Governativa. Si produce una roba di 80 pagg che straparla di rafforzamento politico, cooperazione internazionale, integrazione, armonizzazione (quando si legge questa parola bisogna sempre prepararsi al peggio). Si scrive che l'amicizia è bella, l'amore di più, e che è brutto trattare male il prossimo solo perché ghei, sikh o handicappato e che
“Article 6a:
Without prejudice to the otherprovisions of this Treaty and within the limits of the
powers conferred by it upon the Community, the Council, acting unanimously on a
proposal from the Commission and after consulting the European Parliament, may
take appropriate action to combat discrimination based on sex, racial or ethnic origin,
religion or belief, disability, age or sexual orientation.”
(dal trattato di Amsterdam)

Ma per il momento non accade nulla. Dieci anni dopo un parlamento di imbecilli e un governo di cretini decidono di "recepire" (in realtà non essendo una legge in senso stretto, non era obbligatorio, neppure consigliabile) questa norma. Come? All'interno del decreto sulla sicurezza (chi non ha paura dei discriminatori armati?)

1. All'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, e successive modificazioni, il comma 1, è sostituito dal seguente:
«1. salvo che il fatto costituisca piu' grave reato, anche ai fini dell'attuazione dell'articolo 4 della convenzione è punito:
a) con la reclusione fino a tre anni chiunque, incita a commettere o commette atti di discriminazione di cui all'articolo 13, n. 1 del trattato di Amsterdam

Combinazione, la legge de 1975 qui indicata, la legge Reale, è anch'essa una legge che recepisce una convenzione internazionale, in questo caso quella di New York, del 1966.
Ecco l'art. 1 come era fino all'altro ieri:

1.Nella presente Convenzione, l'espressione "discriminazione razziale" sta ad indicare ogni distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata sulla razza, il colore, l'ascendenza o l'origine nazionale o etnica, che abbia lo scopo o l'effetto di distruggere o di compromettere il riconoscimento, il godimento o l'esercizio, in condizioni di parità, dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale e culturale o in ogni altro settore della vita pubblica.
2. La presente Convenzione non si applica alle distinzioni, esclusioni, restrizioni o trattamenti preferenziali stabiliti da uno Stato parte della Convenzione a seconda che si tratti dei propri cittadini o dei non-cittadini.
3. Nessuna disposizione della presente Convenzione può essere interpretata come contrastante con le disposizioni legislative degli Stati parti della Convenzione e che si riferiscono alla nazionalità, alla cittadinanza o alla naturalizzazione, a condizione che tali disposizioni non siano discriminatorie nei confronti di una particolare nazionalità.
4. Le speciali misure adottate al solo scopo di assicurare convenientemente il progresso di alcuni gruppi razziali od etnici o di individui cui occorra la protezione necessaria per permettere loro il godimento e l'esercizio dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali in condizioni di eguaglianza non sono considerate misure di discriminazione razziale, a condizione tuttavia che tali misure non abbiano come risultato la conservazione di diritti distinti per speciali gruppi razziali e che non vengano tenute in vigore una volta che siano raggiunti gli obiettivi che si erano prefisse.
Bizzarro, nessuna allusione a misure detentive, che di fatto vengono introdotte ex novo dal seguente decreto. In pratica, se prima rifiutavi di dare un neGro ti rompevano i coglioni fino a fartelo assumere, adesso rischi il carcere. E lo rischi anche se rifiuti un lavoro ad un ghei, con la differenza che mentre se uno si dà su la vernice per fingersi camerunense poi lo sgami, viceversa è molto più semplice fare il finocchio col culo degli altri. Stendiamo un velo pietoso poi, sul fatto che non c'è traccia né nelle leggi internazionali, né tantomeno nella legge Reale di cosa poi questi atti discriminatori siano nella realtà.

Lato tragico della vicenda: invece di avere uno come Rasmussen, abbiamo invasati col cilicio che screditano quella che potrebbe essere una sacrosanta battaglia per la libertà dei cittadini e la sovranità nazionale.

Lato comico della vicenda: notato i grassetti? Non c'è qualcosa di strano? L'idiozia, amici, l'idiozia regna sovrana, anzi, impera tiranna.

2 commenti:

Jinzo ha detto...

Avanza la cultura del diritto positivo amico mio... Cosa ci possiamo fare.

Orso von Hobantal ha detto...

"avanza"... io direi ci travolge...