sabato 15 dicembre 2007

Arcade Fire, Beirut, Fionn Regan



Arcade Fire, My Body is a Cage from Neon Bible (2007) -
Fan Video bellissimo. Sembra che Leone abbia girato c'era una volta il West per la band canadese.



Beirut, Elephant Gun from Lon Gisland EP (2007)



Fionn Regan, Be Good or Be Gone from The End of History (2007)


Segnalati da Pitchfork

5 commenti:

Anonimo ha detto...

E questi video cosa hanno a che fare con il sistema libertario normanno di cui abbiamo trattato fino ad oggi, non possiamo distrarci dai temi fondamentali con post qualunquisti e nazionalistici. Credo, e penso di parlare a nome di me, che la rivalutazione del sistema laico qualunquista debba ai giorni d’oggi fare i conti con il progredire della intenzionalità che ha lo stato di prendere decisioni su diversi temi come ad esempio riguardo al miglior sistema di tassazione cui la chiesa cattolica ha fatto i conti fin dall’tardo romanticismo. Il sistema metrico musicale dovrebbe stare fuori dalle questioni stataliste giudaico fasciste quindi ti chiedo di tornare sulla retta via della politica.
D’altronde come direbbe Clint Eastwood: LE OPINIONI SONO COME LE PALLE, OGNUNO HA LE SUE.

Orso von Hobantal ha detto...

Egregio, mi permetto di dissentire sulla tematica da lei inoltrata. E' istanza risaputa, infatti, che negli ambienti cattopaleoanarcolibertarucoli di centro svolta alla seconda destra la pentatonica indipendente è ambiguamente apprezzata, sempre qualora riesca infrangere la barriera archittettonica dello snobismo reazionario ritemprato dalla coercizione istituzionalizzata.
Da un punto di vista etico, ordunque, siamo difronte ad un'ordinaria ordalia che la tradizione occidentale reca in eredità, ma che ottusamente viene rigettata da una modernità sempre più in balìa dei profeti del nichilismo.
Viceversa, da un'ottica prettamente aristotelica si, può apprezzara il ritorno dell'attività inquisitrice come perno su cui fondare la nostra ricerca noumenica. Questo dunque ci riporta all'oggetto di cui sopra e pur non temendo di sprofondare negli abissi della retorica, mi trovo a concordare con la citazione da lei proposta, pur mantenendo un posizione schiettamente e analmente antistatalista.

P.S. Ti amo.

Orso von Hobantal ha detto...

In altre parole: mentre leggo le cazzate che poi mi spingono a delirare sul blog ascolto sta merda, ecco la correlazione :)

Anonimo ha detto...

Tuttavia, nonostante la breve digressione rilevata in un’ottica antropogenica di cui abbiamo ampiamente dibattuto, devo ammettere che il gruppo o canzone (sinceramente non l’ho ancora capito e mi scuso per l’inconoscenza musicale) “Elephant Gun by Beirut” è estremamente toccante tanto da risvegliare in me sentimenti, stati d’animo e sapori che non provavo dalla guerra di Korea. In conclusione, ritornando sui miei passi, credo che spezzare la politica con della musica sia una cosa straordinaria … e come non citare l’amico poeta di lunga data Heinrich Heine che un giorno mi disse davanti a un buon cognac: DOVE LE PAROLE FINISCONO, INIZIA LA MUSICA.

Orso von Hobantal ha detto...

--“Elephant Gun by Beirut” è estremamente toccante tanto da risvegliare in me sentimenti, stati d’animo e sapori che non provavo dalla guerra di Korea--

Si chiama figa, amico mio.

Beirut è il nome con il quale l'artista Zach Condon (n finale, non m, mi raccomando) pubblica i suoi dischi.