Mi sono sempre sentito rincuorato dal fatto che gli agenti del fisco italiano non hanno i supermezzi dei colleghi americani. Il problema è che con la rivoluzione digitale la tecnologia è più vicina a tutti noi quindi anche a loro. Auguri.
«GoogleEarth è stato uno strumento importante per il nostro lavoro – spiega il direttore Costantino – perché, senza far spendere un euro in più all'amministrazione, ci ha fatto risparmiare tempo e soprattutto ci ha consentito di agire con precisione»
Uno dei sospettati ha fatto ricorso, sostenendo l'illegittimità di accertamenti fiscali con GoogleEarth. Ma ha perso. Clamorosamente. Perché «nel nome del popolo italiano» la commissione tributaria di Pisa ha dato ragione all'ufficio delle entrate e al suo direttore scova evasori dalle stelle, al secolo Francesco Costantino, 55 anni, calabrese, 32 anni di servizio onorato. Una sentenza, quella pisana, destinata a provocare una rivoluzione negli accertamenti fiscali e ad estendere il grande occhio elettronico del fisco agli uffici delle entrate di altre città.
Se, come prevedibile dopo la sentenza pisana, il sistema sarà allargato ad altri uffici delle entrate, si potrà utilizzare GoogleEarth professional, un software sempre via Internet più sofisticato capace di fotografare piccoli dettagli e magari dimostrare che quella barchetta denunciata in realtà è un panfilo da nababbi.
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