lunedì 14 aprile 2008

La sinistra arcobaleno vince in Nepal

Nello stesso giorno in cui il parlamento italiano vede per la prima volta dal dopoguerra le forze (dichiaratamente) comuniste senza rappresentanza, Bertinotti, Ferrando e le due insegnanti di lettere col sex appeal di un fagiolo (rispettivamente di sinistra critica e del Partito marxista-leninista) potranno consolarsi con un risultato altrettanto importante: quello che viene dal Nepal. Pare, infatti, che sotto l'Himalaya il partito di ispirazione maoista abbia ottenuto la maggioranza assoluta nelle elezioni per l'assemblea costituente e che il leader, un tizio ornato con corone di fiori, abbia già dichiarato che la nascitura sarà una repubblica comunista, con tanto di costituzione destinata a durare in eterno.
E' una buona notizia, perché il comunismo non è mai stato applicato coerentemente e, finalmente, in Nepal si potrà tentare l'esperimento. Finalmente i contadini, che sotto il regime monarchico-feudale lavoravano in condizione di semischiavitù per non più di 25$ al mese, potranno godere della nazionalizzazione dei terreni; come prima non saranno padroni di un cazzo, ma questa volta il cazzo sarà di tutti. I paesi comunisti hanno avuto problemi di autoritarismo, in passato. In Nepal non accadrà, perché non ci sono dissidenti. E se ci sono, in qualche modo spariranno...
E noi, quando ci arriveremo? Speriamo solo che nel frattempo il capitalismo non distrugga irreversibilmente la nostra amata terra...

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Sarò stronzo,ma meglio loro che noi :-P

LibnonLab

Orso von Hobantal ha detto...

Magari Fausto si trasferisce sul serio :)

Anonimo ha detto...

Copioneeeeeeeeeeeeeeeee

Orso von Hobantal ha detto...

Sto post l'ho pensato alle quattro, eh ;)

Anonimo ha detto...

"Finalmente i contadini, che sotto il regime monarchico-feudale lavoravano in condizione di semischiavitù per non più di 25$ al giorno, potranno godere della nazionalizzazione dei terreni; come prima non saranno padroni di un cazzo, ma questa volta il cazzo sarà di tutti."

Mi levo il cappello.

InVisigoth ha detto...

non fanno prima a chiedere l'annessione alla repubblica comunista cinese? I tibetani si trovano benissimo, mi dicono...

Anonimo ha detto...

Condivido tuttoooo :)

Anonimo ha detto...

All'orizzonte si profilano interessanti ipotesi di gemellaggio tra alcune nostre regioni e la repubblica Himalayana...che gli tocchi aprire dei nuovi consolati?

Anonimo ha detto...

Geniale! :-)

LF

Anonimo ha detto...

"Sto post l'ho pensato alle quattro, eh ;)"

Si' ma io l'ho scritto alle 4. :)

Orso von Hobantal ha detto...

Ma il tuo l'ho letto alle dieci ;)
E se mi fai notare che reca la data delle undici posso risponderti che sono lento ed ho cazzeggiato nel frattempo...

Ci sarebbe poi il discorso del fuso orario: tra Bristol e la Finlandia fanno due ore... il che complica la faccenda poco anzichenò :D

pietro ha detto...

Con rispetto parlando mi sa che hai detto una boiata, uno stipendio da 25 dollari al giorno è già pari alla paga di un manovale extracomunitario in nero che lavora in Italia.
Molto probabilmente la paga di un bifolco nepalese è di 25 dollari al mese..........

Orso von Hobantal ha detto...

Già, Pietro... più che una boiata è un refuso, corretto grazie.

Anonimo ha detto...

"Ci sarebbe poi il discorso del fuso orario: tra Bristol e la Finlandia fanno due ore... il che complica la faccenda poco anzichenò :D"

Facciamo così: siamo ambedue dei geni incompresi. ;)

Anonimo ha detto...

Quest'anno nessuno dei nostri intellettuali ha annunciato di espatriare se vinceva Berlusconi? Beh, dicono che il Nepal si un bel posto (anche se un po' freddo, ma possono sempre far finta sia la Siberia...).

Orso von Hobantal ha detto...

Mi sono tenuto lontano da tutte le letture "fastidiose" tipo Repubblica, l'Unità e compagnia cantante, perché altrimenti mi veniva voglia di tifare Silvio.
Ma ho visto una squisita intervista di Flores D'Arcais a Camilleri, in cui si descriveva un quadro in caso di vittoria del B. che l'Inferno di Bosch è meglio. Chissà come si sentono adesso, poveretti.