giovedì 6 marzo 2008

I'll keep my ass at home /1 La lista di Ferrara

Ci sono moltissime ragioni, questo giro, per starsene a casa mentre si svolge il rito purificatorio della democrazia. Comincerò dalle cose veramente semplici, la lista di Ferrara, che a qualche liberale/libertario prolife non dispiacerebbe votare.
Personalmente mi limito ad un'osservazione nichilo-relativista, onde evitare il problema: qualcuno considera abortire omicidio o quasi, qualcun altro no. Una soluzione liberale potrebbe essere la seguente: togliamo questo tipo di "intervento" dal mutuo in modo che gli antiabortisti non si trovano a finanziare quello che considerano un brutale diritto e lasciamo che se la sbrighino medico e paziente. Se qualcuno vuole garantire a tutti "il diritto di abortire" si fonda la sua bella associazione da finanziare con il 5 per mille, oppure ci pensano i Radicali Italiani, a cui i soldi non mancano.
Giulianone non è di questo avviso: non potendo proibire l'aborto vuole disincentivarlo e per disincentivarlo vuole una pacca di soldi pubblici.
Ecco il suo programma:
  1. Promuovere legislativamente il dovere di seppellire tutti i bambini abortiti nel territorio nazionale, in qualunque fase della gestazione e per qualunque motivo. Le spese sono a carico del pubblico erario.
  2. Vietare per decreto legge l’introduzione in Italia della pillola abortiva Ru486 e simili veleni capaci di reintrodurre la convenzione dell’aborto solitario e clandestino contro lo spirito e la lettera della legge 194 di tutela sociale della maternità.
  3. Stabilire per via di legge che accoglienza, rianimazione e cura dei neonati sono un compito deontologico dei medici a prescindere da qualunque autorizzazione di terzi.
  4. Emendare l’articolo 3 della Costituzione, comma 1. Dove è scritto “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge” aggiungere una virgola e la frase “dal concepimento fino alla morte naturale”.
  5. Impegnare il governo della Repubblica a costruire un’alleanza capace di emendare la Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite all’articolo 3. Dove è scritto “ogni individuo ha diritto alla vita” aggiungere una virgola e la frase “dal concepimento fino alla morte naturale”.
  6. Difendere la legge 40 sulla fecondazione medicalmente assistita, escludendo per via di legge e linee guida interpretative ogni possibilità, adombrata in recenti sentenze giudiziarie, di introdurre la pratica eugenetica della selezione per annientamento dell’embrione umano al posto della cura e della relativa diagnostica terapeutica. Introdurre nei primi cento giorni una moratoria per la ricerca sulle cellule staminali embrionali, sulla falsariga di quella europea abbandonata dal governo Prodi, e rafforzare la ricerca sulle staminali adulte o etiche.
  7. Fondare in ogni regione italiana una Agenzia per le adozioni il cui compito specifico sia quello di favorire l’adozione, con procedura riservata e urgente, di quei bambini che possono essere sottratti a una decisione abortiva di qualunque tipo.
  8. Adottare le modalità del “Progetto Gemma” sul sostegno materiale alle gestanti in difficoltà e alle giovani madri di ogni nazionalità e status giuridico per la prima accoglienza e educazione dei bambini, con l’erogazione di consistenti somme per i primi trentasei mesi di vita dei figli.
  9. Applicare la parte preventiva e di tutela della maternità della legge 194. Potenziare in termini di risorse disponibili e di formazione del personale pubblico, valorizzando il volontariato pro vita, la rete insufficiente dei consultori e dei Centri di aiuto alla vita in ogni regione e provincia italiana.
  10. Triplicare i fondi per la ricerca sulle disabilità e istituire una Agenzia di tutela e integrazione del disabile in ogni regione italiana.
  11. Sostenere con sovvenzioni pubbliche adeguate l’attività dell’associazione di promozione sociale denominata Movimento per la vita.
  12. Le risorse per il programma elettorale sono da fissare nella misura di mezzo punto calcolato sul prodotto interno lordo e verranno rese disponibili attraverso lo stanziamento di 7 miliardi di euro attualmente giacenti presso i conti correnti dormienti in via di smobilitazione e altri cespiti di entrata.
Per comodità del lettore ho evidenziato tutti i punti che attingono alle casse dello stato, o nuove leggi di stampo proibizionista. Mi permetterei di sottolineare la contradditorietà (forse codarda) di chi sulla carta mantiene l'aborto ma proibisce la pillola del giorno dopo perché le donne potrebbero fare tutto da sole. Direi che, comunque la si pensi al riguardo, questo è già una lista da evitare.

28 commenti:

SiMoNe ha detto...

Io credo che l'obiettivo di Ferrara (a mio parere il più intelligente tra quelli della sua categoria) non sia quello di farsi votare e diventare premier. Ha scelto un modo alternativo al consueto (e indubbiamente più efficace) per fare il suo lavoro, cioè per fare dell'informazione. (Quell'informazione-provocazione tutta particolare che lo contraddistingue). Nello specifico vuole informare e provocare su un problemino delicato. E questo è un merito che deve essergli riconusciuto. Altro merito sta nel come prende il problema, cioè non per la classica porta della morale cattolica, che renderebbe totalmente vano il suo intento di arrivare nelle menti di più individui possibili, ma per quella della scienza (l'inesistenza del discrimen tra non-vita e vita dopo il concepimento) e del buon senso (trattiamo tutti allo stesso modo: chi ha due 2 minuti di vita così come quello che ne ha 50 anni).
Con queste premesse e a questi scopi, trovo che il suo programma sia efficace e apprezzabile.

Orso von Hobantal ha detto...

Sono d'accordo che i prolifers, tra i quali mi ascrivo, abbiano una dura battaglia culturale da portare avanti: si tratta soprattutto di persuadere la gente che l'aborto è, nel caso, un rimedio estremo, non una pratica contracettiva. Da questo punto di vista Ferrara ha fatto un lavoro che negli ultimi anni ho apprezzato.
Ma da liberale mi sono posto alcune regole, una dice che la priorità assoluta è tagliare la spesa pubblica. Quindi se Ferrara porta avanti la sua battaglia etica e culturale attraverso un programma che aumenta la spesa dello stato e che interviene in modo pesante nella sfera delle decisioni private (attraverso la proibizione della RU486)sbaglia metodo, e questo lo devo segnalare.

SiMoNe ha detto...

Certo, ma visto che lui non sarà mai premier e quindi il suo programma non verrà mai attuato, tutti quei soldi in grassetto non saranno mai spesi. Eppure avrà ottenuto di attirare l'attenzione di un sacco di gente sul problema...
Si è permesso di spararle grosse perchè il suo intento è tutt'altro, credo...

Anonimo ha detto...

Ok, combattere il welfare abortista con altro welfare di segno opposto, cioè antiabortista, significa perseguire fini di parte con gli stessi mezzi (sbagliati) degli avversari.
Però attenzione a non confondere la sacrosanta battaglia per l'ampliamento al massimo del "foro privato" con la pretesa di avallare qualsiasi pratica, purché condotta in proprio. Non è che l'aborto divenga magicamente lecito, se non viene più messo a carico della collettività. Il carattere delittuoso della fattispecie prescinde dai suoi assetti di finanziamento; ma immagino che tu abbia già letto altrove le mie riflessioni in proposito.
Sappi comunque che non approvo l'astensionismo, specie quando praticato da intenditori di politica per motivi di perfettismo ideologico.
Se tu non scegli, altri (probabilmente meno preparati) sceglieranno per te.
Adesso potresti rispondermi che della mia approvazione poco te ne cale, ma rischieresti di farmi rimanere offeso. Sei avvertito!

Orso von Hobantal ha detto...

>simone: probabilmente la lista di ferrara non avrà successo, ma è chiaro che l'azione politica di un one issue party è quello di dimostrare di raccogliere un consenso che può influenzare altri partiti, nel nostro caso il centrodestra. E in questa evenienza l'approccio sarà spendino, purtroppo.

Orso von Hobantal ha detto...

Non è che l'aborto divenga magicamente lecito, se non viene più messo a carico della collettività. Il carattere delittuoso della fattispecie prescinde dai suoi assetti di finanziamento; ma immagino che tu abbia già letto altrove le mie riflessioni in proposito.

Chiaramente. Da un punto di vista giusnaturalistico se è reato e lo è sempre. In questo caso però bisogna costatare l'impossibilità giuridica di allargare alcuni diritti ai non ancora nati, e piegarsi della maggioranza (ho argomentato questa cosa tempo fa su un gruppo online, al solo pensiero di riscriverla in un post ordinato "a me vien le anfe"). Per quanto riguarda la RU486, dal momente che l'aborto è legale, non vedo motivo di proibirla.

Sappi comunque che non approvo l'astensionismo, specie quando praticato da intenditori di politica per motivi di perfettismo ideologico.
Se tu non scegli, altri (probabilmente meno preparati) sceglieranno per te.

Perfettamente d'accordo, infatti non lo faccio per motivi di perfettismo ideologico. Anzi, diciamo che la presente situazione permette il lusso del perfettismo ideologico.
Segui le puntate... ;)

Anonimo ha detto...

grazie! r.

Peckinpah Junior ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
InVisigoth ha detto...

dopo la doppia sortita di Berlusconi (sull'Alitalia e sul "liberale sincero" Putin), è chiaro che il PDL è diventato invotabile sia per la pratica (Alitalia) che per la teoria (Putin).
L'astensione è la cosa migliore. Perché se proprio dovessi scegliere, a 'sto punto voterei Storace. Almeno nel suo programma accenna alla flat tax e all'abolizione della Merlin (unico programma dove c'è qualcosa di liberale, comunque... e questo dice tutto). Anche perché, il pensiero che qualcuno possa rovinare la festa alle due veline della politica italiana, Berlusca e Veltrusca, mi solletica e non poco...

Anonimo ha detto...

Ragazzi, voi gettate al vento un capitale di conoscenza specifica che non merita l'oblio.
Almeno fondate (o partecipate a) dei gruppi di iniziativa politica, perbacco...non che serva a tirarsi su il morale, anzi, ma almeno ci si aggrega fisicamente tra simili con qualche speranza di farsi sentire dalle persone giuste.

Grazie della risposta, Orso: al primo dei rilievi che quoti, rispondi nell'unico modo possibile.

Orso von Hobantal ha detto...

Guarda, Ismael io tiro solo delle conclusioni, ne ho tirate in passato di diverse e non pretendo di essere più nel giusto di altri, né ora né ieri.
Il centrodestra per tornare votabile deve liberarsi della tara Berlusconi, Bossi e pure Fini. In breve deve cambiare la leadership (e se si sbarazzano della cupola sicula tanto meglio). Detto questo, per ora, porto avanti l'unica azione politica che mi sembra degna di sforzo: l'indipendentismo. Nell'ottica di far massa critica, ossia di far comprendere ai miei concittadini che è loro diritto chiedere di più, quando si tratta di libertà.
In un futuro non remoto spero sarà possibile ritornare a parlare di federalismo, con un partito di massa liberale e conservatore rinnovato.

Orso von Hobantal ha detto...

E appunto della Destra, Invi, spero di scrivere a breve :)

Matteo L. ha detto...

Vuoi dirmi che sei tentato dal non voto? Se sì, non sai quanto ti capisco!..

Matteo L. ha detto...

Aperto un sondaggio nel mio blog.. Vai a votare, ti aspetto! Grazie

Orso von Hobantal ha detto...

Non è che sono tentato, ho deciso così da qualche mese (prima di te, aggiungerei :P)

InVisigoth ha detto...

Aspetterò impazientemente ogni puntata. :)

Leo Facco ha sintetizzato in due parole il programma del PDL visto in un'ottica liberale: "fa vomitare". Mi sento di appoggiare in pieno.

Il fatto che gli ex missini duri e puri abbiano un programma più liberista dei sedicenti liberali del PDL non voleva essere una mera provocazione, ma la misura della tragedia.

Non si può votare il meno peggio semplicemente perché il meno peggio non esiste.

In passato Berlusconi l'ho difeso in quanto (presunto) liberale, se mi diventa un socialconservatore non vedo perché dovrei difendere a spada tratta un nemico. I nemici si infilzano (politicamente parlando, of course). :)

Anonimo ha detto...

Il nuovo programma di Berlusconi non ha uno straccio di liberalismo. In compenso si difende l'italianità di Alitalia e il protezionismo commerciale.

E' la prima volta che mi asterrò alle politiche, ma non ho nessun motivo di votare. Il futuro governo Berlusconi farà vomitare.

Tornerò a votare quando Tremonti verrà spedito su un altro Sistema Solare. Forse.

LF
2909.splinder.com

Orso von Hobantal ha detto...

Fosse solo questo. Il problema è che sputtana i liberali, presentandosi con questa etichetta alle masse.

Federico B. ha detto...

Concordo con il ritorno al voto quando Tremonti, tutto il Parlamento e la relativa colonia parassitaria saranno spediti su una luna di Saturno...

arachesostufo ha detto...

io credo che votare i partit minori sia uguale a buttare un'occasione.
l'unico voto intelligente (a mio avviso) deve andare su una coalizione di peso che possa cambiare le cose, e chi è del nord deve dare peso (comunque la pensi) a chi rappresenta il nord e i suoi interessi.

Anonimo ha detto...

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