Di seguito si trovano tre minipost, tra loro slegati riguardanti il candidato alla nomina repubblicana. Il secondo ed il terzo tentano di rispondere ad alcuni dubbi sollevati dalla blogosfera italiana. I link rimandano principalmente a video su YouTube. Sono interessanti e, se avete tempo e passione, dateci un'occhiata
Ron Paul e la Costituzione, ovvero anche il Boaro ha qualcosa da ridire.
Si può fare un giochetto: prendere uno a caso dei moltissimi video disponibili contenenti discorsi di Ron Paul e contare tutte le volte che pronuncia: constitution, constitutional, constitutionalist e altri derivati. Come ogni politico, Paul ha il suo feticcio e nel suo caso è un bel feticcio: la costituzione degli Stati Uniti d'America. Ma è anche un limite. La costituzione americana rappresenta infatti una sconfitta del partito liberale di allora (i democratici-repubblicani, guidati da Jefferson) contro il partito federalista (guidato da Hamilton) che sosteneva la necessità di inventare un governo centrale. Con la costituzione nacquero gli Usa e le ex colonie persero molto della loro indipendenza. AnCap esagitati, della statura di Hoppe, sostengono che la Costituzione è stato il cavallo di troia dello Stato, che lo ha portato a crescere in modo così impressionante nei secoli successivi. C'è da dire che comunque tra quella dei founding fathers e la nostra targata Togliatti c'è comunque una bella differenza. Chi la difende negli States è un figo e un rivoluzionario, chi la incensa da noi è... un Oscar Luigi Scalfaro.
Ron Paul e la guerra. (see Jinzo)
C'è poco da dire. Se Ron Paul spopola è soprattutto a causa delle sue posizioni antiwar, come già scrissi sul vecchio blog (quando vincerò la pigrizia lo ripubblicherò) . Questo viene visto come un handicap terribile dai conservatori italiani, e forse hanno un po' un di ragione. Da europei tendiamo temere un'isolazionismo americano, memori e consapevoli di quando ci salvarono le chiappe, 60 anni orsono (e pure dopo). Fossi un americano probabilmente concorderei parecchio sulla posizione di Paul in politica estera. Anche perché, a dirla tutta, è un tantino esagerata ad arte dai media. Paul ha votato a favore, si badi bene, dell'intervento militare in Afghanistan. Intervento legittimo fuori di dubbio, dato che i Talebani dichiaravano candidamente di proteggere alcuni qaedisti. Paul non condivide una sola tesi cospirazionista che pur serpeggia parecchio tra alcuni suoi seguaci. Per il ginecologo :D texano l'11/9 l'ha causato Al Qaida, pochi cazzi. Gli argomenti principali contro la guerra in Iraq sono: il costo spropositato, i molti soldati americani deceduti, il fatto (incontestabile) che non sono mai state trovate connessioni tra Saddam e alQaida. Sarebbero i neocon a dover spiegare perché è stato giusto abbattere il terribile, liberticida regime di Saddam e si chiudono gli occhi (e si inciucia) col ciccione Saudita (il cui legame con alQaida è più che provato).
Certo, Paul porta anche alcuni argomenti comuni a molti sinistrati (l'olio e il blowback). Con qualche piccola differenza. Il rappresentante non dice che la guerra è stata fatta per il petrolio, si limita a rilevare alcuni maneggiamenti poco chiari, avvenuti in seguito all'intervento in Iraq. Ugualmente Paul non sostiene che gli Usa si siano "cercati" l'11/9, ma che la politica estera interventista rischia di finanziare soggetti che si possono poi ritorcere contro l'Occidente, vedi alla voce Bin e Sad. Ron Paul è repubblicano, non un forumista di Indymedia, non dimentichiamolo.
Ron Paul e la vittoria (e Clinton, e Perot), [see Right Nation]
I risultati non sono un granché ma sono confortanti per la causa. Ron Paul è stimato intorno al 3% per la conquista della nomination repubblicana, che è comunque più di quanto il partito libertario non abbia mai fatto. Come se non bastasse sta facendo un'ottima figura negli straw poll locali (compreso quello, importantissimo, dello Iowa, dove è arrivato solo quinto ma ha doppiato Giuliani, il favorito). Ieri mi è finito sotto gli occhi questo articolo nel quale si sostiene che Ron Paul forse è il republicano con maggior speranze di battere la Clinton. L'unica cosa di cui l'autore, un militante, non si rende conto è che l'establishment repubblicano, probabilmente, preferisce Hillary a Paul, e ho detto tutto. Però il resto è vero. Come confermano le recenti dichiarazioni di Bush, la politica estera è un'issue destinata a passare in secondo piano. Su tutto il resto, per un conservatore autentico, vince Paul. Anche sui "poco importanti" temi etici.
Andrea Mancia in un recente post, ritiene sia una follia che un quarto dei repubblicani si dichiari pronto a votare un terzo partito pro-life. A me sembra una follia il nostro sistema ultrainclusivo, che permette ai comunisti di governare insieme ai democristiani e a liberali di correre con democristiani e postfascisti. Gli americani sono coerenti e non barattano i loro valori. Nel 1992 un terzo partito, quello di Perot, fece vincere Bill Clinton, è vero, ma punì a dovere i repubblicani rei di aver tradito i taxpayers non diminuendo le imposte. Questo ha permesso (o costretto), un decennio dopo, a Bush jr di finire il mandato con il più grande extragettito della storia -un vero e proprio tesorone- che verrà restituito ai legittimi proprietari.
Ora guardiamo in faccia la realtà dei temi etici. Il popolo conservatore americano è ben diverso da quello italiano. Noi abbiamo avuto presidenti e primi ministri atei, per l'America sarebbe uno scandalo. In compenso, noi votiamo leggi illiberali, mentre gli americani si accontentano che il loro presidente sia un buon cristiano. Ora, io sono europeo, e per me Rudy è più che ok, ma se c'è un tale malcontento in ambiente Gop un motivo ci sarà. O pretendiamo di insegnare agli americani ad essere tolleranti?
Per quanto riguarda le posizioni etiche, Paul è, ancora una volta, il top. Padre di famiglia, battista, non divorziato, ha un comportamento cristianamente irreprensibile e, cosa che ci interessa ancor di più, non ha posizioni coercitive su nulla. Per quanto riguarda l'aborto è assolutamente pro-life, ma ritiene non sia compito del governo federale legiferare a riguardo, è a favore della legalizzazione delle droghe leggere, è per la totale astensione dello Stato su problemi di natura morale. In una parola: è il migliore, tutti gli altri posso al limite essere i meno peggio.
4 commenti:
Concordo su tutta la linea. Ma per pragmatismo supporto Rudy, per i motivi esposti da me, e cioè per il fatto che se Rudy dovesse vincere in Italia avremmo un contraccolpo niente male. Ricordiamoci che i nostri conservatori sono Storace, Mantovano e Volontè....
Sui nostri "conservatori" sto meditando di scrivere da tempo.
Quello che scrive l'autore di questo articolo è pura spazzatura. Ron Paul non è uno qualunque che cerca popolarità, bensì è il politico più coerente e più onesto che la storia degli stati uniti ricordi.
Il vero motivo del suo successo non è tanto nell'opposizione alla guerra, quanto nell'opposizione alla FED e all'iniquità delle tasse che servono a pagare interessi sul debito pubblico. Il mondo ha bisogno di cambiare completamente il modo in cui il denaro viene creato: il sistema banche centrali-debito sta affamando interi popoli, producendo fallimenti di interi stati (vedi Argentina e a presto seguire..Italia)
Ron Paul lo studio da tempo e posso dirvi che lui, molto aggiamente, sposa solo le c.d. "tesi cospirazioniste" che sa essere vere in quanto ha le prove. Cercare la verità sul 9/11 sarebbe potenzialmente un'arma a doppio taglio troppo pericolosa in quanto trattasi di una "tesi cospirazionistica" fin troppo nota ed inflazionata. Parlare di sovranità monetaria ed in particolare di FED, signoraggio e Executive Order 11110 (L'ultimo firmato da Kennedy Prima di essere assassinato) è invece la sua carta vincente. Su tutti questi temi mi permetto di consigliare il video "ZEITGEIST" si trova facilmente su youtube o google video completo ed in italiano, oppure si può trovare su: http://www.zeitgeistmovie.com/ GUARDATELO PERCHE' TRATTASI DI UN VERO MUST!!!
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