mercoledì 17 ottobre 2007

"I neri sono scemi". L'olismo e l'etica dell'individuo


In attesa che James Watson venga condannato alla pubblica gogna per le sue recenti, vecchie affermazioni, c'è forse qualche piccola lezione da trarre dalle stesse. La prima, dovremmo già averlo capito, è che il Nobel non fa il genio, cioé essere premiati, magari meritatamente, come nel caso di Watson, per l'apporto al proprio campo di studio, non dà il diritto di essere preso come un oracolo ogni volta che si apre bocca. La seconda, ben più importante, è che, al di là che si sia o meno uomini di scienza bisogna sempre mettere l'umano al primo posto e quando dico umano intendo l'individuo. Le agghiaccianti posizioni di Watson, infatti, derivano da un olismo (il procedimento epistemologico per cui si privilegia il "tutto", i grandi insiemi) che nel campo scientifico può dare buoni risultati, ma che deve essere radicalmente escluso da ogni ragionamento etico e da ogni scienza sociale.
Watson sostiene che i neri sono più stupidi dei bianchi ed è confortato da una miriade di dati statistici che, a conti fatti, sono poco meno che toilet paper. Le sue argomentazioni, in primo luogo non sono affatto nuove. Tatu Vanhanen, professore di Scienza Politica all'Università di Tampere e padre dell'attuale primo ministro finlandese (partito di Centro) ha dedicato gli ultimi anni a studiare le correlazioni tra QI e benessere delle nazioni (titolo anche di un suo libro)*. Secondo Vanhanen il QI è un dato fondamentale per comprendere le condizioni (e anche il livello di disuguaglianza) tra i diversi paesi. Quella che emerge è la stessa tesi di Watson (elementare, direi): il continente Africano è condannato dalla stupidità dei suoi abitanti.
Ci sono due elementi, a mio parere, che contraddicono questa posizione. La prima è che i test del QI sono strumenti totalmente inefficienti e che, se misurano qualcosa, questa "cosa" non è necessariamente quel tipo di intelligenza fondamentale a vivere in una società civile. Come se non bastasse, i test del QI sono pensati da persone scolarizzate per persone scolarizzate. In paesi come la Guinea Equatoriale (all'ultimo posto), l'analfabetismo supera il 60%. In secondo luogo, occorre rilevare che il QI varia più sensibilmente all'interno di un qualsiasi paese che non da "paesi intelligenti" e "paesi stupidi". In ultima battuta, non risulta che tra gli afroamericani e i Wasp, a parità di istruzione, ci siano differenze sensibili.
Insomma, il difetto di ogni ragionamento simile è che prende come unità di misura grandi popolazioni, niente di male a livello statistico, ma assolutamente inutile se si vuole generalizzare dimenticando che ogni individuo vale per se stesso, per nascita e storia personale. Pretendere di trarre da indagini di questo tipo strumenti per politiche pubbliche (anche se chiaramente il sottoscritto non condivide gli aiuti statali ai paesi in via di sviluppo), significa imboccare la stessa strada che ha portato alle più grandi tragedie del XX secolo.
Resta da dire che J. Watson rimane uno dei simboli della scienza che non mi piace, quella becera e antiumana che pone qualche acido microscopico dinnanzi a quello che anche per un laico deve essere il miracolo più grande: l'unicità e la diversità di ogni essere umano.

*Chicca: lo sapete quale paese ha il rapporto benessere/intelligenza più basso d'Europa?
L'Italia, che a fronte di un'indice di sviluppo più basso della media europea sarebbe il paese più sveglio del vecchio continente.

16 commenti:

Orso von Hobantal ha detto...

Il titolo che pensavo di mettere era: "Lo dice il Nobel: i negri sono scemi, i froci pure", ma poi ho pensato che si potesse travisare la mia posizione :D

Anonimo ha detto...

concordo su tutto.

Dai pero' il mio titolo fa piu' effetto..
;))

Anonimo ha detto...

Ancora in Suomi??

InVisigoth ha detto...

sembra che Watson si sia pubblicamente scusato:

http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/topnews/news/2007-10-19_119134075.html

ciò non toglie che il succo del discorso del tuo post rimanga sacrosanto.

Orso von Hobantal ha detto...

@Fabristol: per il momento non mollo :D.
@Invisigoth: Watson si scuserà anche, ma sono anni che sostiene 'ste cose, e anche peggio. Poi, per carità, può pensare quello che vuole ma che non pretenda di spacciarlo per scienza.

InVisigoth ha detto...

sono ovviamente d'accordo con te !

Era giusto per sottolineare che (forse) persino lui si è reso infine conto di averle sparate troppo grosse nel passato e nel presente...

Matteo L. ha detto...

Watson non è nuovo a ste sparate. Peccato ( o per fortuna) che ha scoperto la struttura del DNA e per questo passerà alla storia come uno degli studiosi (assieme a Crick nello stesso campo) più importanti che la storia ci abbia concesso.

painlord2k@gmail.com ha detto...

Se ci si fosse presi la briga di leggere tutte le "sparate" di Watson si poteva leggere che era contrario al pregiudizio con gli africani, perché se anche la media è bassa, tra milioni di individui ce ne sono tantissimi che sono molto intelligenti e quindi in grado di assumere incarichi importanti in modo soddisfacente. Consigliava, comunque, di verificare che fossero in grado di cavarsela con le basi prima di dargli incarichi superiori. Consiglio che si può estendere anche ai bianchi, se per questo.

Orso von Hobantal ha detto...

painlord: la mia critica a Watson vale a prescindere delle sue sparate. Lavorando ad alti livelli accademici, è chiaro che avrà incotrato qualche nero che ci sapeva fare. In realtà dei suoi pregiudizi me ne frega poco, e il suo approccio che non funziona. Quando arrivi a suggerire politiche pubbliche, considerando l'intelligenza media e, peggio, quando arrivi a dire che una madre ha il diritto di abortire se sa in anticipo che il suo figlio sarà omosessuale (ha detto anche questo), c'è qualcosa che non va. Per quanto riguarda i "controlli" di cui parli non vedo dove si discosti dal buon senso. In tutti i campi dell'agire umano solitamente prima di passare ad incarichi superiori si deve dimostrare di saper cavarsela.

painlord2k@gmail.com ha detto...

Io, personalmente, non vedo cosa ci sia di male nel tenere conto, avendo informazioni attendibili a disposizione, dell'intelligenza media e di come si distribuisce l'intelligenza. Trovo molto più grave pretendere che siamo tutti uguali ed identici nell'intelligenza e nelle predisposizioni, quando non è per nulla vero.
Personalmente credo che abbiamo gli stessi diritti anche se non siamo uguali.


Applicare delle politiche pubbliche ignorando la realtà è una cosa grave. Molto dell'aiuto che abbiamo dato all'Africa, per esempio, è andato sprecato proprio perché non c'era personale preparato in grado di gestire le macchine donate. Se adesso abbiamo indizi seri che quel personale locale non c'era non solo perché non era stato preparato, ma perché non c'erano un numero di candidati adeguati ad essere preparati, comprendiamo perché abbiamo fallito nell'aiutarli per tanto tempo e possiamo riprogettare il modo di aiutarli in modo da tenere conto delle costrizioni che ci sono (anche se non ci piacciono).

Per quel che riguarda l'aborto, ritengo che una madre abbia la totale libertà di fare quello che crede con il feto, fino a che lo ha nell'utero. Magari non potrò che disprezzarla per le sue scelte, ma non ho il diritto di interferire in esse.

Dire semplicemente che fare queste affermazioni vuol dire che "c'è qualche cosa che non va", mi pare una argomentazione piuttosto scarsa. Personalmente sono più interessato a sapere se l'affermazione è o no vera, e come è possibile usarla per migliorare il benessere di tutti.

Orso von Hobantal ha detto...

Ok, sono d'accordo con te su quasi tutto. Non voglio certo portare avanti un'egualitarismo stantìo...
Per quanto riguarda l'Africa è ovvio quello che dici e lo appoggio con tutto il cuore. Ma dubito che il problema principale sia l'intelligenza media (cosa che può anche essere ma non in maniera così influente come Watson pretenderebbe). Quello che contesto è il metodo, si possono perseguire gli stessi fini, avendo più rispetto dell'individuo e dissolvendolo in una finzione astratta.

Scusa per il ritardo, mi sono accorto ora del tuo commento.

painlord2k@gmail.com ha detto...

Di nulla.

L'intelligenza media e quindi il livello di capacità di cui si può disporre in quei paesi è un problema solo se si vuole svilupparli e non se ne tiene conto. Tra l'altro, va escluso che un africano con 80 di QI "normale" sia bisognoso di supervisione come un 80 di QI "sotto la media" europeo. I due QI sono prodotti da cause differenti e quindi le capacità sono differenti. Per fare un paragone è come avere una CPU da 150 GHz danneggiata e una da 100 GHz funzionante.
Ovvio che con un livello di intelligenza più basso del nostro non ci si dovrebbe concentrare sull'industria pesante, ma su altro, come artigianato, agricoltura, etc. Quando sono diventati autosufficienti ai livelli più bassi, possono anche loro iniziare la scalata; come hanno fatto altri paesi con popolazioni anche più intelligenti di noi (Taiwan, Singapore, etc.).

Il punto fondamentale della mia opinione, però, è che è inacettabile che il Politicamente Corretto decida quali sono gli argomenti che si possono discutere e quali no, e quali sono le finzioni che dobbiamo mantenere e quali no.

Un signore una volta disse "La Verità vi renderà liberi". E alla base della verità c'è il diritto di discutere di qualsiasi cosa, senza essere minacciati.

Orso von Hobantal ha detto...

Ok, fermo restando che il basso QI non deriva da una determinazione genetica (non solo, almeno) ma anche e soprattutto dallo stimolo culturale.

Devo sottolineare che per quanto mi riguarda, come ho avuto occasione di scrivere ad esempio su Mastella e il suo decreto anti negazionista, sono un fiero sostenitore della libertà di espressione, anche della più rivoltante. La prima riga era chiaramente sarcastica in tal senso...

Orso von Hobantal ha detto...

Ah poi, se tiri in ballo il politicamente corretto sono con te tutta la vita... credo che questo sia il mio primo post politicamente corretto, e non pensavo di doverne rendere conto...

jonjo ha detto...

HO LETTO ATTENTAMENTE TUTTI I VOSTRI COMMENTI , SONO VALIDI PER COLORO CHE VIVONO IN EUROPA .

VENITE A VIVERE PER QUALCHE TEMPO IN AFRICA ! CAMBIERETE OPINIONE.

I N E G R I S O N O I L
P O P O L O P I U S T U P I D O D E L M O N D O ! ! ! !

Unknown ha detto...

Se i bianchi ed i gialli sono popoli sviluppati mentre i negri stanno ancora allo stadio della pietra un motivo ci sara' no?