venerdì 14 settembre 2007

Partitiivi

Stando alla finnica parlata come il chewingum allo xilitolo sta alla cucina (sic!!!) finlandese, il caso partitivo è considerato un autentico tesoro nazionale. I programmi scolastici prevedono che a Suomi 1 (il corso base di lingua) si nominino solo 5 dei 15 casi finalndesi di; questo solo il partitivo e il genitivo vengono chiamati col proprio nome (si dà per scontato che l'inessivo, l'illativo e l'elativo rispettivamente stato in luogo, moto a luogo e moto da luogo, siano parole troppo difficili per un pubblico di studenti internazionali).
Forse perché ben si rendono conto che il partitivo come è concepito in Finlandia non esiste in nessuna lingua mondiale gli insegnanti cercano di ficcarlo ben in testa agli avventori. Ho avuto finora due insegnanti frequentando ora con scarso successo Suomi 2. Entrambi si vantano (in parte a ragione) dell'estrema logicità della lingua finlandese. Ma sul partitivo bisogna stendere un velo pietoso.
Il primo uso del partitivo che solitamente si ottiene aggiungendo una a (oppure una ä se la vocale precedente è alterata) è quello di indicare parte di qualcosa. Esiste anche in francese e, un po' meno, in italiano. Per esempio spesso diciamo mangio del pane, più che mangio il pane. E difatti in finlandese suona come Syön leipää. Fin qui bene.
I dubbi cominciano con il secondo uso, quello che segui i numerali cardinali. Se in molte (moltissime) lingue per dire due cani si usa il plurale, in finlandese (non importa se due, cinque, ventimila) si usa il partitivo: kaksi koiraa. Lo si accetta come una regola.
Terzo uso: costruzione possessiva negativa. Il finlandese non ha il verbo avere, ha una sorta di dativo di possesso (che poi sarebbe un adessivo, ma non puntualizziamo). Così io ho la morosa diventa minulla on tittöystävä. Ma se lo dico al negativo ecco che è minulla ei ole tittöystävää. Per chi ha avuto a che fare con lingue irrazionali (:D) sa che in francese esiste il pas de.
Infine, c'è una serie di verbi che vuole il partitivo. Peccato che gli insegnanti finlandesi tentino disperatamente, anziché dire la parolina magica (reggere un caso; un concetto che esiste in molte lingue e non richiede ulteriori spiegazioni), di trovare una spiegazione logica. Ad esempio studio informatica è Mä opiskelen tietöteknikaa (bella la parolina "informatica" eh?), parlo italiano suona Mä puhun italiaa. Perché, ci dicono, non è che uno parli tutto l'italiano e studi tutta l'informatica ma parla parte dell'italiano (in quel preciso momento) e studia parte dell'informtica
Anche il verbo amare (rakastaa) regge il partitivo. Ti amo = Mä rakastan sinua.
Così accade sempre che qualcuno chieda: "ma che senso ha dire alla propria ragazza amo parte di te?". La risposta in ben due casi è sempre stata la stessa. Ieri la nostra insegnante (nota di genere: femmina) ha risposto, assolutamente seria, "perché, in effetti, ne ami solo una parte".

4 commenti:

M.(R). ha detto...

emm...se vuoi ti dico come risolvevo i miei dubbi con le desinenze in latino...copiare dal vicino.e senza porsi tante domande.
ed ero felice.

M.(R). ha detto...

hai annullato il blog?

Orso von Hobantal ha detto...

salve papà!

In effettyyy è successo qcs di buffo, vediamo come lo risistemo :D

Unknown ha detto...

Questa ultima sorprendente rivelazione (la parte per il tutto) mi ha decisamente esterrefatto anzi ne sono in definitiva rimasto basito e mi farà considerare in nuova luce il rapporto col gentil sesso! P.S.:Cazzuola Laser di Shhhpalmen!!! mi dispiace proprio per il tuo buon vecchio blog!anche perché sai che condivido buona parte del tuo pensiero socio-politico!