Chiudiamo in letizia questo 2007 con l'articolo di Paolo Rumiz, fosco presagio dei tempi che verranno. Articolo da leggere e da meditare, non perché sia un saggio di bella scrittura o contenga chissà quali verità, ma perché rivela la psicologia dell'ecobabbeo tipo, l'appartenente alla nuova schiatta di odiatori dell'umanità che oggi prospera particolarmente. Non si tratta disemplici sostenitori di stili di vita alternativi, come gli hippies e le suore di clausura, perché nelle loro fisse gli ecostronzi dimostrano un totalitarismo dei tempi più bui: la loro via è quella giusta e chi non la segue deve pagare. Letteralmente. Paolo Rumiz, giornalista de La Repubblica, non si è accontentato di aver vissuto una settimana come un strassòn, si è sentito talmente meglio, così figo, che la sua autostima è cresciuta di pari passo con il suo disprezzo verso i "normali" (per inciso, gente che fa un lavoro vero).
Ecco alcune perle:
-Viviamo è un Paese che non fa nulla per premiare il consumo virtuoso. (Dov'è lo Shhhtato?)
- A Vicenza mi si siede accanto una mamma ansiogena con due bambini-mostri. Il dialogo si limita al cibo: tavola pancino fame prosciutto mangia bevi ancora basta finisci gnam gnam. Il maschietto ripete: mio mio mio. Poi, guardando il vuoto: io io io io. Conosce solo l'ausiliare "voglio". Ignora il "posso" e il "devo".
(tu invece, amico mio, ignori il basilare sviluppo infantile)
-Risate, urla, colpi ai tavolini senza timore di punizioni. E' chiaro: sono i bambini il primo anello della catena dello spreco. Ai bambini non si nega nulla. Il livello mondiale di Co2 dipende anche da loro. (a quando la regolazione delle nascite, per salvare Gaia dai piccoli mostri?)
-Ragazzi ridono ascoltando da un computer una voce che gracchia minacce anti-immigrati in un veneto barbarico condito di bestemmie. (a te mastego na recia!!!)
- Mi chiedo: perché, accanto alla Costituzione, a scuola non si insegna anche consumo etico?
(e accanto all'imprescendibile Costituzione, anche lezione di tolleranza e rispetto delle minoranze. Obbligatoria.)
Direi che manca solo la contingentazione delle scoreggie per finire il quadretto.
Anche su: Atroce, Conservative Mind, Xiadong People
Disclaimer: Alcune delle soluzioni proposte da Emissione Zero sono economicamente vantaggiose, responsabili e quindi etiche, al di là dei (presunti) benefici ambientali. Qui non si incoraggia lo spreco. Inoltre, lavarsi più di una volta al giorno è da gay.
Ecco alcune perle:
-Viviamo è un Paese che non fa nulla per premiare il consumo virtuoso. (Dov'è lo Shhhtato?)
- A Vicenza mi si siede accanto una mamma ansiogena con due bambini-mostri. Il dialogo si limita al cibo: tavola pancino fame prosciutto mangia bevi ancora basta finisci gnam gnam. Il maschietto ripete: mio mio mio. Poi, guardando il vuoto: io io io io. Conosce solo l'ausiliare "voglio". Ignora il "posso" e il "devo".
(tu invece, amico mio, ignori il basilare sviluppo infantile)
-Risate, urla, colpi ai tavolini senza timore di punizioni. E' chiaro: sono i bambini il primo anello della catena dello spreco. Ai bambini non si nega nulla. Il livello mondiale di Co2 dipende anche da loro. (a quando la regolazione delle nascite, per salvare Gaia dai piccoli mostri?)
-Ragazzi ridono ascoltando da un computer una voce che gracchia minacce anti-immigrati in un veneto barbarico condito di bestemmie. (a te mastego na recia!!!)
- Mi chiedo: perché, accanto alla Costituzione, a scuola non si insegna anche consumo etico?
(e accanto all'imprescendibile Costituzione, anche lezione di tolleranza e rispetto delle minoranze. Obbligatoria.)
Direi che manca solo la contingentazione delle scoreggie per finire il quadretto.
Anche su: Atroce, Conservative Mind, Xiadong People
Disclaimer: Alcune delle soluzioni proposte da Emissione Zero sono economicamente vantaggiose, responsabili e quindi etiche, al di là dei (presunti) benefici ambientali. Qui non si incoraggia lo spreco. Inoltre, lavarsi più di una volta al giorno è da gay.